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Ferrata Picasass

da Baveno (VB)

Ferrata Picasass

Introduzione

La ferrata dei Picasass è una via ferrata piuttosto recente che si trova a Baveno, sul Lago Maggiore.

Permette di raggiungere la vetta del Monte Camoscio in circa un paio d’ore e gode di una meravigliosa vista sul lago e sulle Isole Borromee.

Questa via è la sorella della Ferrata La Miccia, decisamente più difficile, e si arrampica su della roccia di granito grazie alle numerose staffe di cui è attrezzata.

La ferrata è adatta a chiunque, anche ai neofiti, grazie alla sua semplicità e presenta solo un paio di tratti leggermente più complessi e più esposti ed un ponte sospeso finale.

Per la discesa si utilizza un sentiero che in un’oretta circa permette il rientro a Baveno.

Il nome della ferrata è stato scelto in onore di tutte quelle persone che fin dal 1800 hanno lavorato all’estrazione del famoso granito rosa dalle cave di Baveno.

Come arrivare?

Raggiunto Baveno [290 m], sul Lago Maggiore, si lascia l’auto all’apposito parcheggio poco dopo la bacheca con le indicazioni, quasi al termine della strada asfaltata.

Il parcheggio è molto piccolo, quindi nei giorni più affollati spesso si deve trovare un posto libero tra le vie del paese.

Info

Itinerario

Lasciata l’auto all’apposito parcheggio, o comunque in zona, si percorre l’ultimo tratto di strada asfaltata prima di imboccare la ripida lastricata che proseguirà fino all’area di sosta con panchine e cartelli informativi che raccontano la storia del luogo e l’origine delle due ferrate.

In questo punto avviene anche la divisione tra il sentiero di andata e quello di ritorno.

Seguendo il sentiero VM3b e le indicazioni per la Ferrata dei Picasass, in 45 minuti circa dal parcheggio, si raggiunge il punto di attacco [500 m], dal quale si inizia a godere di un bellissimo panorama sul Lago Maggiore.

La ferrata inizia subito piuttosto verticale con un’arrampicata mista tra roccia e staffe di ferro.

Il granito seppur non fornisca troppi appigli, problema risolto dalle numerose staffe presenti, garantisce un’ottima aderenza.

 

Superata la prima parete si giunge alla Cava degli Americani [550 m], una piccola grotta scavata nella roccia, che si oltrepasserà per proseguire con l’itinerario.

 

Altre pareti piuttosto verticali condurranno al passaggio più “impegnativo”, un traverso orizzontale strapiombante dove si dovrà aggirare uno spigolo.

Superato anche questo ostacolo si procederà, sempre verticali ma senza troppe difficoltà, fino al ricongiungimento tra la Ferrata Picasass e la Ferrata La Miccia, dove un libro di vetta aspetta impaziente la firma dell’escursionista.

L’ultimo tratto si può definire come sentiero attrezzato piuttosto che ferrata e in 15 minuti circa porta al ponte sospeso [850 m], comunque facilmente aggirabile, che permette di attraversare l’ultimo strapiombo prima di raggiungere la vetta del Monte Camoscio in circa 1 h 15 min dalla partenza della ferrata.

Raggiunta la croce, ma anche durante tutta la salita, si gode di una meravigliosa vista sul Lago Maggiore e sulle Isole Borromee che ripaga di tutti gli sforzi compiuti.

Qui si trova anche il piccolo Rifugio Papà Amilcare [890 m] con un’area picnic dotata di qualche tavolo di legno.

Per la discesa si prende il ripido sentiero VM3 che si snoda tra i boschi di castagni e in circa 40 minuti torna all’area di sosta incontrata durante l’avvicinamento.

Indicazioni

Photo gallery

Valutazioni

Difficoltà
Precisione delle indicazioni
Bellezza del panorama
Quantità della vegetazione
Grado di notorietà
Difficoltà tecnica
Esposizione
Quantità dell'attrezzatura (staffe, ferri, scale, ecc...)
Qualità dell'attrezzatura
Impegno fisico

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